Food Photography #4 con Francesca

Il tempo vola eh!
Siamo già all'appuntamento numero 4 della rubrica, questa è la volta di Francesca, che ci delizia con le sue fotografie piene di luce ed il suo Guest Post, delicato e fresco, proprio come lei!

Per quanto riguarda me...non sono sparita...ho solo un po' meno tempo da dedicare al blog, qui è tutto un susseguirsi di emozioni e cambiamenti, che non ho ancora capito se mi rendono felice o meno, ma la vita è così, la si scopre solo vivendola ;)
Ho venduto la grande villa in cui vivo da quando ero ancora una bimba e che è piena di ricordi di vita, della mia mamma, della mia giovinezza e di tanti avvenimenti che sono ruotati attorno a lei.
Si chiude un grande, enorme, capitolo della mia vita.
E da qui ricomincio.
Sono alla ricerca di una casa che abbia un'anima, che possa rispecchiare quello che sono e che cerco, e che possa accogliere me, mio marito e tutti i nostri gattoni ;)
La tristezza si alterna alla felicità ma d'altra parte, siamo sempre tutti un po' "sospesi" no?
Ho in serbo tante ricette (e tante foto!) per voi ed appena avrò qualche minuto libero lo dedicherò al blog, che per il momento, rimane uno dei pochi punti fermi!
Ma ora, accomodatevi e gustatevi questa deliziosa lettura...




Ciao a tutti,
sono Francesca, ma chiamatemi pure La gatta col piatto che scotta! Il mio blog ha festeggiato da poco un anno e mi sta regalando tante soddisfazioni: come cuoca, come rapporti umani e come passione fotografica, che cresce, cresce, cresce!
Questa passione è nata ormai vari anni fa, quando muovevo i primi passi con una reflex al collo e osservavo con curiosità tutto quello che avevo intorno, con la voglia di fermarlo dentro un “click”. Un “click” che è come una scintilla, che si accende e ti porta a vedere “oltre”. Ecco cos’è per me la fotografia: una finestra aperta sul mondo, o meglio, sul nostro mondo. In questo mondo c’è spazio per tutto: natura, ritratti, paesaggi, street, dettagli, emozioni e ovviamente cibo.

Mi sono avvicinata alle foto di food solo da quando ho aperto il blog. Ho deciso di lanciarmi appena ho posizionato il tavolo davanti alla grande finestra del salotto, nella casa nuova. E’ partito tutto da lì: dalla luce. Cerco lei, la luce naturale e calda che diventa alta e al mattino tinge tutto di bianco. Non scatto mai la sera e difficilmente se piove.

L’ho subito detto a Bea, quando mi ha proposto di partecipare a questa interessante rubrica: niente trucchi né orpelli, per le mie foto non uso nulla. Né lampade artificiali, né faretti, né pannelli, né polistirolo e neanche il cavalletto. Solo la mia Canon 5D (rigorosamente senza flash), una finestra, una tenda che può riparare dal sole troppo forte, un tavolo piuttosto ampio e la mia incoscienza che mi ci fa salire sopra… perché si fa tutto pur di portare a casa una bella foto, ehehe!

Ma andiamo con ordine.
La prima cosa a cui penso è lo sfondo. Potete usare quello del tavolo, ma anche farvi aiutare da assi di legno e cassette della frutta verniciate, o taglieri o vassoi. Sono dei preziosi alleati, che come per magia fanno apparire un tavolo grigio, uno marrone, uno celeste, uno rustico di legno… insomma, permettono di variare, anche in base ai colori che si sceglieranno per il set.


La scelta dell’obiettivo è importante. Il food è un soggetto statico ma non piatto e si può fotografare in diversi modi: dall’alto, inclinato, mostrando tutto, operando dei tagli, spezzando inquadrature. Ho scoperto l’utilità, in tal senso, del 28-70mm, che può fungere da grandangolo ma si trasforma anche in 50mm, uno degli obiettivi più amati delle foodbloggers, che io stessa uso spesso. A volte, se voglio stringere ancora di più sul soggetto, per dare l’impressione di mangiarlo e di vedere ogni linea, monto anche l’85mm, un obiettivo luminosissimo, tra i miei preferiti da sempre.
Consiglio: scattate tante foto, anche cambiando obiettivo, non abbiate paura di abbondare. Magari ne sceglierete poche, però avrete sottomano una vasta selezione.

Prima ancora di apparecchiare, scelgo la stoffa da abbinare ai piatti. Potete usare qualsiasi cosa: runner, tovaglioli, tovaglie, scampoli presi dalla sarta, centrini rubati dalla cantina o dalla nonna, fodere di cuscini, sciarpe, tovagliette all’americana, garze, retine colorate con cui si impacchettano piante… largo alla fantasia!


A questo punto ci siamo. Scelto sfondo, stoffa o eventuali accessori (non riempite troppo la scena, però, per non distogliere l’attenzione dal protagonista della foto), si può scattare. Guardo come cadono le ombre, a seconda dell’orario, faccio varie prove e inizio a fotografare, con la tenda tirata oppure con la luce che viene da sinistra, lateralmente, più morbida. Prima scatto in piedi, poi avanzo sulla sedia, metto un piede sul tavolo e poi ancora… sempre più alto! Arrivo in cima!




La fotografia è sicuramente tecnica, ma anche tanto, tanto istinto. Più si scatta, più si allena l’occhio e più si migliora. Più si personalizza la visione, prendendo sì ispirazione dagli altri ma non dimenticando di mostrare – e mantenere – la propria personalità, più verranno fuori degli scatti “vostri”. Pazienza se non perfetti, la perfezione non va sempre inseguita. Né ha la priorità.  Emotività, prima di tutto. Ecco la mia “regola”!  

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