Buongiorno!
Siamo già al terzo appuntamento di questa rubrica, ed io non potrei essere più felice e soddisfatta di così!
Questa rubrica, oltre che me, sta coinvolgendo un sacco anche voi e questa cosa è bellissima!
Io mi sto impegnando a più non posso e sto seguendo i consigli che le ragazze ci stanno regalando e ho la sensazione che lo stiate facendo anche voi!
Se volete condividere i vostri "esperimenti" fotografici, taggate le vostre foto su instagram o twitter con l'hashtag #foodphotographytandt così potremo scambiarci consigli e suggerimenti!
Ora vi lascio al Guest Post di
Manuela che sono sicura, vi piacerà moltissimo!
Mi chiamo Manuela, anche se gli amici preferiscono Melina, e il mio blog è Con le mani in pasta.
Da quando Bea mi ha proposto di partecipare a questa rubrica mi sono sentita subito onorata e impaurita.
Onorata, sì, perchè la verità è che non ho mai pensato di poter dare delle dritte come fotografa e impaurita...per lo stesso motivo di cui sopra :)
Fotografo da molto tempo, come Serena ho iniziato con una macchina a pellicola e sono finita nella cerchia dei Canonisti quasi per caso.
Fotografo con una Canon 350 D, una delle prime Canon digitali, per capirci.
La food photography mi ha conquistato solo negli ultimi due anni, con l'avvento del blog.
Ho dotato la mia “vecchiarella” di una lente 50 mm f/1.8 fino all'inizio di quest'inverno, quando sono passata a un 50 mm f/ 1.4, un obiettivo decisamente più luminoso e migliore rispetto al primo.
Fotografo sempre con luce naturale: per quanto abbia seguito di recente un corso di food photography per comprendere l'utilizzo delle luci artificiali, trovo che la luce naturale dia un effetto più morbido e romantico alle immagini.
Mi piace giocare con i contrasti, lavorare in condizioni di luce “estrema” (la mattina presto o il pomeriggio al calar del sole, ma la verità è che non è tanto una scelta, quanto piuttosto un obbligo...), quindi per scattare prediligo la modalità di misurazione parziale dell'esposizione- media pesata al centro- o a spot.
Questo mi permette di mettere in risalto il mio soggetto, pur in condizioni di luce non ottimali, e di dre quell'effetto rustico che amo molto.
La mia attrezzatura è piuttosto ridotta: utilizzo un cavalletto, proprio per evitare quel micromosso che toglie nitidezza al soggetto, uno o due pannelli di polistirolo per riflettere la luce e ammorbidire i contrasti tra le zone di luce e quelle d'ombra e un telecomando wireless per relizzare tutti gli autoscatti.
Per i miei set prediligo gli oggetti di recupero, il vintage, il riciclo: se escludiamo un piccolo tavolo recuperato, per il resto i miei sfondi uso bancali, vecchie cassette di legno o assi recuperate, pulite e assemblate alla bell'e meglio.
Il più delle volte ho un'immagine ben precisa in testa, ma capita anche che mi lasci guidare dal soggetto e dalla luce del momento.
Che dire, di fotografia si potrebbe parlare per ore...io mi fermo qui: spero di essere stata chiara e,soprattutto, di esservi stata utile.
Ora mi siedo qui e aspetto le domande ^_^.
Buon fine settimana a tutti!
A presto
Manuela
Etichette: Food Photography